Chi conosce l’Alto Adige sa che questa piccola regione alpina offre una scelta molto ampia e varia di vini e distillati in grado di accontentare ogni tipo di palato. All’ombra dei grandi vini ci sono però alcuni piccoli tesori, meno conosciuti eppure davvero interessanti. Questo è il cammino che ho intrapreso per scoprirli.
Pipa
La prima tappa del mio viaggio mi porta nella conca di Bolzano, dove si trova il Glögglhof. La storia di questa tranquilla azienda vinicola, che si trova nel quartiere bolzanino di Santa Maddalena, inizia nel XIV secolo. Il Glögglhof oggi è di proprietà di Franz Gojer, colui che è riuscito a introdurre sul mercato il primo e fino ad ora l’unico vino Porto proveniente dall’Alto Adige. Mi è stato raccontato che Gojer ebbe questa idea durante una vacanza in Portogallo, quando si accorse che l’aroma intenso e dolce del Lagrein si sarebbe adattato bene al tipo di vinificazione utilizzata per produrre un vino Porto.
Dopo vari tentativi, Gojer presentò i suoi primi successi a un paio di amici intimi. Oggi il Glögglhof vende il vino Porto Pipa nel punto vendita del maso e lo distribuisce in tutto l’Alto Adige.
Il nome Pipa non è casuale, ma si riferisce alle botti da vino utilizzate in Portogallo per fare maturare il vino Porto. Tali botti, per la loro forma simile a quella di un sigaro, vengono chiamate Pipas.
Il vino Porto è utilizzato principalmente come vino da dessert. Infatti, grazie alla sua tipica nota dolce si abbina bene al sapore del dessert. In particolare, come mi viene svelato, è la cioccolata a costituire l’abbinamento più azzeccato che, grazie al suo intenso sapore aromatico, permette di vivere una vera e propria esperienza gustativa.
Elisir di lunga vita scozzese
I nostri vini sono sicuramente il nostro principale biglietto da visita, ma non l’unico. Lo dimostra la distilleria PUNI a Glorenza, in Alta Val Venosta, che dal 2010 produce con successo il primo whisky di malto italiano.
Nel 2015 la distilleria si è aggiudicata il riconoscimento International Wine and Spirit Competition Quality Award ed è stata premiata con il giudizio di outstanding, ovvero eccezionale. La fascia di prezzo del proprio assortimento è sicuramente molto alta, ma ciò nonostante vale davvero la pena visitare la distilleria PUNI. Per chi è interessato, è possibile partecipare a una delle visite guidate organizzate dalla distilleria e degustare queste gocce divine.
Birre artigianali altoatesine
L’Alto Adige possiede un gran numero di ottime trattorie che si distinguono non solamente per il loro cibo eccellente, ma che offrono anche birre di produzione propria. Una di queste è la Pizzeria Brückenwirt a San Martino in Val Passiria. Oltre a una fantastica pizza cotta su pietra, al Brückenwirt è possibile assaggiare anche la celebre birra Höllenbräu. Anche a Lana, l’osteria contadina Pfefferlechner dal 2005 vanta una birra di produzione propria. Oggi in Alto Adige esistono otto aziende gastronomiche indipendenti di questo tipo. (Lista dei birrifici altoatesini).
Sono proprio queste gocce divine ad aver creato una cultura del gusto nel mondo del vino, della birra e dei distillati. Un brindisi in loro onore!